Il mondo si ferma, la solidarietà viaggia oltre i confini

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In questo periodo le notizie si sono accavallate e la nostra mente è stata proiettata nei numeri del contagio, spesso dimenticando come questa battaglia comune abbia saputo abbattere frontiere, unire, rilanciare il valore della condivisione e della solidarietà, vincendo la staticità e la paralisi “fisiche”. Cittadini, giovani e meno giovani, istituzioni, Enti ed aziende si sono impegnati in modo egregio ed hanno apportato un contributo costruttivo per fronteggiare la crisi, ciascuno con ciò che poteva.

E così anche noi, nel nostro piccolo, possiamo dire di aver ricevuto tanta solidarietà, di esserci messi in gioco in prima persona, ma anche di aver rinunciato ad egoismo per tendere una mano a chi sta vivendo le medesime difficoltà. Mai come in tempi di emergenza, condividere ci rende più forti.

Un ponte è stato teso da qui al Portogallo, dove i Vigili del Fuoco Volontari di Salvaterra de Magos,  una piccola località fuori Lisbona, hanno ricevuto dalla Croce Verde di Fino Mornasco 100 mascherine chirurgiche, così difficili da reperire in loco, che si sono sommate alla donazione di Cristóvão, un giovane diciannovenne di gran cuore del posto, che ha usato i suoi risparmi per guanti, soluzioni disinfettanti, materiale consumabile e beni di prima necessità:

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“Ho vissuto in prima persona la paura del contagio.” – racconta. “Febbre alta e difficoltà a respirare. Ho fatto il tampone due volte in ospedale e, per fortuna, sono risultato negativo, anche se ho continuato a rimanere in isolamento. Non ho dimenticato tutto il sostegno ricevuto dall’equipe sanitaria dei vigili del fuoco e ho molta ammirazione per tutti coloro che stanno aiutando la popolazione attivamente, per questo ho fatto il possibile per trovare risorse necessarie nell’immediato. Raccomando a tutti cautela. La situazione è ancora peggio di come la raccontano. Non bisogna rischiare.”

L’iniziativa di varcare le frontiere é nata tramite Sergio, un nostro volontario italo-portoghese.

“Sono rientrato dal Portogallo, mettendomi in aspettativa dal lavoro, per garantire disponibilità aggiuntiva nei turni in Croce Verde. Ho saputo dell’accaduto ad un amico e sono rimasto colpito dalla sua determinazione nel voler aiutare, in qualche modo. Ho raccontato la storia all’Associazione, che risposto all’appello, donando una piccola quantità di mascherine chirurgiche che, viste alcune scorte, siamo riusciti a far arrivare velocemente laddove era necessario, stringendo in un abbraccio simbolico chi, come noi, è schierato in prima linea nell’emergenza sanitaria e col suo servizio volontario accompagna ed assiste la popolazione.

Abbiamo ritenuto che i piccoli gesti sono quelli che, se provengono dal cuore e se si diffondono su più ampia scala, diventano grandi e ci permettono di avanzare, di arrivare lontano. Distanti, ma uniti; tutti per uno, uno per tutti, senza eccezioni.

Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo contribuire a migliorare il presente e gettare le basi per il domani. Ne usciremo e torneremo a superare i confini, cominciando con gli abbracci, quelli veri.”

*Questa storia è stata ripresa e raccontata anche dal quotidiano “La Provincia di Como”, edizione di domenica 03/05/2020. Leggi qui.

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